SUMMERTIME

Ninne nanne dalla Sicilia e dal mondo

Voce Antonella Ruggiero

Con la partecipazione di Miriam Palma, Cecilia Pitino, Matilde Politi, Clara Salvo e Anita Vitale

Voce e chitarra battente Mario Incudine

Tammurra muta Massimo Laguardia

Flauti dritti Antonio Putzu

Organetto e zampogna a paru Antonio Vasta

Contrabbasso Mario Tarsilla

Testi Mariacristina Di Giuseppe

Voce recitante Edoardo De Angelis e Francesco Giunta

Arrangiamenti di Valter Sivilotti, Marco Betta, Giovanni D’Aquila e Mario Incudine

Regia Marco Caronna

Orchestra del Teatro Massimo

Direttore Valter Sivilotti

Le “ninne nanne” costituiscono un repertorio di canti, in massima parte di origine folklorica, legato alla prima parte del cosiddetto “ciclo della vita” (nascita e infanzia, nozze, morte). Esecutrici prevalenti di tale patrimonio etnofonico sono le madri, le nonne, le sorelle maggiori e le zie (oppure, nelle antiche famiglie aristocratiche e borghesi, le balie) che, sin dai tempi più remoti, hanno avuto il delicato, intimo, difficile e amorevole compito di condurre i bambini al sonno, nel quale venivano fatti scivolare in modo lento e graduale. A questo scopo si sono adoperate spesso formule verbali ripetitive, talora senza altro senso se non quello ipnotico, eseguite a voce bassa e accompagnate da movimento cullante. Nelle regioni italiane si sente cantare “ninna nanna”, “nonna nanna”, “nanna bobò” etc., “nana nana” in portoghese, “nana in spagnolo, “nuomi nuomi” in ebraico… Altrettanto spesso le ninne nanne presentano forme strofiche e limitata estensione melodica articolata in moduli dalle dimensioni ridotte e che si trasmettono di generazione in generazione. Una simile tradizione, fatta di delicatezza ed estrema economia di mezzi, ha attratto per lo meno dal Cinquecento i compositori di musica “colta” che per mezzo di trascrizioni, arrangiamenti e nuove creazioni hanno contribuito alle ninne nanne con autentici capolavori destinati a travalicare la funzione ipnotica e a confluire nel repertorio da camera e da concerto. Tutti conoscono i Lieder/ninna nanna di Franz Schubert e Johanes Brahms o la sublime Berceuse pianistica di Fryderyck Chopin. Meno noti ma altrettanto caratteristici sono alcuni esempi più antichi – come la lullaby Come, pretty babe di William Byrd o la canzonetta Hor ch’è tempo di dormire di Tarquinio Merula – e più recenti – come la Berceuse di Darius Milhaud o la nana Duermete niño di Manuel De Falla.