IL 27 OTTOBRE
STEFANO IANNE
IN CONCERTO AL TEATRO ALIGHIERI DI RAVENNA CON DUGA-3
Con Mario Marzi al sax e Stefano Calvano alle percussioni un concerto che si annuncia unico nel suo genere.
Giovedì 27 ottobre alle ore 21,00 è andato in scena il concerto-spettacolo DUGA-3 al teatro Alighieri di Ravenna. Ideato e prodotto dal compositore Stefano Ianne, il cui repertorio di 6 dischi è interamente edito RAI edizioni musicali e le cui musiche possono essere apprezzate in vari programmi televisivi come, per citarne alcuni, La Storia Siamo Noi, Geo&Geo, Linea Verde, Linea Blu e Sulla via di Damasco, il concerto è stato presentato da Jocelyn e ha visto il compositore ravennate esibirsi nell’ambito del progetto del trio “Iamaca” (Ianne-Marzi-Calvano) accompagnato dall’Orchestra sinfonica A.V. Romagna formata da 50 allievi dei tre Conservatori di Ravenna, Cesena, Rimini, diretta dal M° Marco Titotto. Il poeta e narratore Franco Costantini ha declamato in metriche le parti salienti della vicenda narrata e la performer persiana Aram Ghasemy ha interpretato il brano dal titolo “Deadline”.
Le elaborazioni orchestrali sono state curate dal M° Valter Sivilotti.
E’ una prima assoluta in quanto, oltre alla presentazione del nuovo album “DUGA-3”, Stefano Ianne è stato il primo artista che ad esibirsi suonando in anteprima mondiale la tastiera Roli Seaboard RISE 25 in concomitanza con l’orchestra sinfonica.
Organizzato con la collaborazione di Ravenna Manifestazioni e il Comune di Ravenna, liberamente ispirato al film documentario vincitore del Gran Premio della Giuria del Sundance Film Festival 2015 “Il complotto di Chernobyl – The Russian Woodpecker”, nasce dall’idea che lo spettacolo possa essere utile alla conoscenza di fatti che riguardano un’intera generazione che, avendo vissuto una tragedia nucleare con un impatto devastante per l’Europa, sia di stimolo alla memoria di tutti coloro che questa vicenda l’hanno vissuta e di conoscenza per coloro che non l’hanno vissuta.
Il docufilm diretto e prodotto da Chad Gracia e con protagonista Fedor Alexandrovich, un artista ucraino che indaga sull’incidente di Chernobyl e sui suoi possibili legami con Duga (un’antenna che ai tempi della Guerra Fredda mandava alle radio di tutto il mondo un segnale ribattezzato “Russian Woodpecker”, letteralmente “picchio russo”) invita infatti alla riflessione e getta una nuova luce sulle origini e le motivazioni dietro il disastro.
All’evento ha partecipatoà attivamente anche l’ONG Sea Shepeherd e parte del ricavato è stato devoluto ai terremotati di Amatrice. Con il biglietto intero in omaggio l’ultimo cd “Iamaca” uscito quest’anno, autografato dagli esecutori, numerato e siglato con timbro speciale dell’evento.
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