Articoli

Stefano Ianne – Fabrizio Datteri

L’EP con “Raymond” e “Barcarole” è uscito su tutte le piattaforme digitali, con le musiche originali di Stefano Ianne, l’elaborazione pianistica di Valter Sivilotti e l’interpretazione di Fabrizio Datteri

 

 

Pasolini: un poeta, un corsaro – Fabrizio Datteri interpreta “Barcarole” di Stefano Ianne

Mercoledì 26 aprile ore 21 al cinema-teatro Artè di Capannori (Lu), reading poetico-musicale su PAOLINI: UN POETA, UN CORSARO con la presenza di uno dei più grandi attori di teatro oggi viventi, Eros Pagni. In programma “Barcarole” di Stefano Ianne arrangiata da Valter Sivilotti ed eseguita dal pianista Fabrizio Datteri.

  “Eros Pagni all’età di settantasei anni ha fatto un salto di qualità. Prima era un attore bravo, bravissimo – scrive di lui sul Corriere della Sera, Franco Cordelli il più autorevole dei critici teatrali nonchè scrittore – ora è un grande attore, degno dei massimi del passato e, dico di più, a loro superiore. A tanto è riuscito lasciandosi alle spalle il suo repertorio, classico o moderno”.
La serata si inserisce all’interno della rassegna Tra ragione e cuore promossa dal comune e condotta e ideata da Gianni Quilici è stata divisa in cinque viaggi: schegge di vita, il poeta, gli amori, il corsaro ed infine l’urlo e sarà alternata da brani musicali del maestro Fabrizio Datteri, pianista, e del musicista e compositore Gianmarco Caselli all’elettronica. L’ ingresso è gratuito.
Perché Pasolini? “Perché molto di ciò che ha scritto e filmato ancora ci colpisce, ci commuove, ci sorprende; perché ci è utile per capire chi siamo e dove rischiamo di precipitare. Pasolini è stato, infatti, un grande poeta ed insieme un narratore, un intellettuale e, per certi versi, un politico, perché ha capito il suo tempo con lucidità antropologica come pochissimi altri. Inoltre ha avuto il coraggio fisico e psicologico di mettere in gioco il proprio essere tutto. In questo senso si può parlare della vita di Pasolini come di un romanzo, perché è stata una vita costituita di continui strappi: di traumi e di sperimentazioni, di provocazioni e di lotte. Anche da qui il grande fascino che ancora continua a suscitare”.
Lo spettacolo prevede un percorso musicale che il pianista Fabrizio Datteri ha pensato come concettualmente assonante alla figura intellettuale di Pasolini. E’ infatti un viaggio nel minimalismo quello che ascolteremo, visto nella sua accezione più alta, ovvero come ricerca di una musica accessibile che parla a tutti, popolare, ma con radici concettuali profonde. Il pianoforte di Datteri si fonderà insieme all’elettronica di Gianmarco Caselli, che per l’occasione ha composto anche il primo pezzo dello spettacolo, in un percorso che da Steve Reich ci porterà a altri minimalisti storici come Philip Glass, Arvo Part, fino ad arrivare a Ludovico Einaudi, Noto-Sakamoto, la Barcarole di Stefano Ianne (composta per lo stesso Datteri) e Chick Corea.